martedì, maggio 23, 2017


Rincuora vedere che la solidarietà non si ferma. Che i muri non si innalzano!

Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri.



martedì, maggio 02, 2017

giovedì, aprile 27, 2017

Brevedad


He nacido hoy de madrugada
viví mi niñez esta mañana 
y sobre el mediodía
ya transitaba mi adolescencia.
Y no es que me asuste que el tiempo se me pase tan aprisa 
sólo me iniquieta un poco pensar 
que tal vez mañana
yo sea
demasiado viejo 
para hacer lo que he dejado pendiente.


Jorge Bucay

mercoledì, aprile 19, 2017

Ilenia

aspetto la rivoluzione, ma aspettare è non agire. Scegliere di non scegliere, una scelta obbligata.
il mondo non ha unicorni, non ha foglie a sette punte 
e quindi un po' mi dispiace, anzi non mi dispiace, di averti conosciuto in un brutto periodo perché sei stato più bello, hai brillato di più 
qui dove vivi adesso in un anelito del cuore in attesa di un qualcosa, di un qualcuno, di un errore

ti sei ricordata di sorridere oggi?

venerdì, aprile 14, 2017

Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?

“… Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai? …”[Fabrizio de Andrè – Cantautor italiano]

Es difícil para mí escribir una carta, más si es una carta de despedida…

Pero aquí estamos… Este país tiene muchísimas cosas lindas y buenas. Las playas, la gente, los pueblitos, algunas músicas, algunas comidas… Pero la cosa más bonita de toda mi experiencia en este país ¡son ustedes! En todo este ano, ustedes son lo que más ha marcado mi vida. Por suerte, la mayoría de las veces de manera positiva, muy positiva.

Entonces, por esto, ¡gracias! Muchas gracias por todo lo que me queda volviendo a mi país.

Me voy, no porque no me gusten o no me guste estar aquí, me voy porque siento que no soy apreciado en todo lo que hago. Por eso, me voy a un lugar donde pueda sentirme más apreciado. Sé que esto no es culpa de ustedes y que ustedes van a ser afectados por ello, pero creo que es lo mejor que puedo hacer por mi vida.

Sé que somos pocos quienes lo recordamos, pero la vida está hecha de elecciones, elecciones de amigos, novi@s, universidades, trabajos, comida, deporte… todo lo que vamos hacer es consecuencia y causa de una elección. De quien será esta elección depende de ustedes. ¡Elijan! ¡Siempre! ¡Elijan lo que pueda ser la cosa mejor para ustedes! La vida es una elección, no una pelea, sean ustedes a elegir.

Mi abuelo me decía: “¡Escucha todos los consejos que puedas, porque cada persona quiere opinar, pero no te olvides que quien será afectado por la elección serás solo tú! ¡Entonces no dejes que sean otros a elegirte o a elegir por ti!”

¡Sé que no es fácil y que mucha gente va ensenando lo opuesto, pero escuchen un consejo más, y sigan su camino!

Recuerden, también, que lo que ahora parece la cosa más grande de la vida, esa experiencia en el liceo, es solo una parte, y una parte muy pequeña de la vida que los espera allá afuera. Entonces, aprovechen todo lo que puedan y no se distraigan parándose aquí.

Gracias por todo lo que han dejado en mi corazón y en mis recuerdos. Siempre traeré conmigo una parte de ustedes.

Buen camino en su vida





martedì, aprile 04, 2017

I mostri sono soli e si abbracciano al terrore

[...]

Orchi e streghe sono soli
E non riescono a dormire
Fa paura puoi sognare
Che non hai vissuto mai

Orchi e streghe sono soli
Non verranno a disturbare
Orchi e streghe sono soli

[...]


venerdì, marzo 31, 2017

Una vita a post-it

E ricorda che puoi sempre chiudere gli occhi, trarre un respiro, e vivere la vita che sogni. È solo il primo passo ad esser difficile.
O Forse puoi semplicemente ricoprire la vita di post-it. In ogni modo, mi piace pensare che si possa sempre cambiare i colori intorno e continuare a sorridere. 😊



Dunque, ci sono due topini che guardano il cielo in una notte d'estate. Passa un pipistrello e il primo topo dice all'altro: "Guarda, un angelo!"Dopo tutto questo tempo forse ho capito quello che voleva dire davvero quella storiella. È cioè, per quanto schifo faccia la tua vita, puoi comunque sognare di avere un paio d'ali e di volare. Solo che la parte più difficile rimane staccarsi da terra.


No tengo todo calculado
Ni mi vida resuelta
Solo tengo una sonrisa
Y espero una de vuelta
[... ]
Persiguiendo mi instinto
Si quieres cambio verdadero
Pues, camina distinto
Voy a escaparme hasta la constelación más cercana



lunedì, marzo 27, 2017

In piedi

Ti svegli ... e senti che qualcosa è cambiato, in meglio. E la tranquillità cercata e desiderata è lì ad un passo. Sai che la stai raggiungendo, la senti. E avere un progetto di vita iuta, rende tutto migliore. Senti che puoi fermarti, respirare, che la stabilità e la serenità che cercavi e avevi paura non arrivassero sono tangibili.  Mattone dopo mattone. Senti solo di dover esser paziente, tu che paziente non lo sei stato mai e mai hai imparato. Arriverà anche questo. Imparerai anche questo. Nel mentre ogni giorno è una lezione. E in qualche modo riesci anche ad ispirare altri.

"...Incredibile come tu riesca sempre a cadere in piedi..."

martedì, marzo 07, 2017

Ciclicamente - Capitolo 2

(da revisare)

Siamo troppo distanti anche solo per sfiorarci, ma sembra abbracciarmi.
Fu così che la noto, lei non si muove, ma vedo la sua mano toccarmi, sfiorarmi il petto, soffermarsi.
E poi penetrare in me, fino a toccarmi il cuore. Lo sta calmando, lo fa rallentare. Il battito si ferma, il mondo si ferma. Solo la sua mano si muove accarezzandomi l'anima. E poi di nuovo ricomincia a battere, come se non fosse successo mai niente.
Il mondo riprende il suo corso, e la sua mano è ancora lì a massaggiarmi quel peso nel petto come vento sulla roccia.
Lei è lì, mi sorride, si volta e riprende la sua strada. Leggiadra. Mai visto nessuno muoversi a quel modo, con tali pose, come di un altro mondo. Non è la bellezza ad attirare, quanto il portamento, le movenze. Non fa parte della gente, ne è completamente estranea eppure completamente a proprio agio in mezzo ai palazzoni e alla folla. La seguo con lo sguardo, allontanarsi, incapace di fare alcunché, solo allora mi accorgo di dove sono, e di quanto ho camminato.
Mi guardo attorno e un raggio di luce mi inonda il viso. Ammiro il tramonto, un sole ardente, rosso, enorme. Cala lentamente riempiendo di luce e calore quel piccolo pezzo di cielo che attraversa le guglie del Duomo.

Mi volto ancora verso di lei, cercandola senza più trovarla. Mi ha lasciato con una sensazione, un ricordo, qualcosa di strano. Familiare. Un non so che di noto. Mi butto in libreria a cercare romanzi che non comprerò e a pensare a quelli che dovrei veramente leggere. Vago tra gli scaffali senza uno scopo, poi torno a casa.

lunedì, marzo 06, 2017

Ciclicamente - Capitolo 1

Un altro funerale.
Non so se è la tristezza per quello o per altro, ma non riesco a togliermelo dalla testa.
Ricordo ancora di essere lontano e ricevere, un'altra volta, la notizia per telefono.
Una voce nota, rotta dal pianto. Una voce mai udita. Due parole.
Io lontano, cullato in una gioia fragile -spezzata, incapace di reagire.
A quel punto ti accorgi davvero di aver perso troppo tempo in cose inutili e aver rimandato troppo a lungo quelle parole e quei gesti ormai perduti.
La vita è come un libro, si gira pagina e si va avanti nella lettura qualunque cosa succeda.
La vita non è come un libro: lo puoi abbandonare senza averlo finito, e lasciarlo perdere per un po' e poi tornare a leggerlo.
Sarà per quello che non lo faccio spesso, ma quando succede ricomincio il libro da capo. Non puoi interrompere la tua vita a metà.
Smetto di vagare con la mente e sono ancora in chiesa e la cerimonia avanza, finisce. Un lungo abbraccio con i familiari, non è il mio dolore che conta, ma il loro. Poi lei, la tua migliore amica, un lungo abbraccio. Forte. Lei più forte di quanto sia stato tu. Lei sembra non abbia bisogno di conforto.

Le macchine si allontanano, inizio a camminare per la città, con passo lento.

Ciclicamente - prologo

Non riesco a non pensare alla morte.
È difficile da descrivere ma sono settimane che ci rifletto.
Più vedo i miei nonni e più mi accorgo che stanno bene. Però lo trovo inevitabile.
Ho paura di essere felice. Era un bel periodo quando è morta mia nonna. Poi, è bastata una giornata, un unico giorno. Poche ore e tutto è disastrato.
In questi momenti mi ricordo che sono anni che non sono felice, ma fingo molto bene.
Effettivamente sono più i momenti di depressione che altro, eppure mi fanno notare che riesco a suscitare negli altri un senso di gioia, come un’aurea attorno a me che riempie un qualcosa negli altri.
Ho paura di essere felice, per non ricapitolare nella tristezza più cupa.
Non è abbandono o disperazione, c'è sempre gioia accanto a me.
Ho paura di essere felice perché, quando tutto sembrava andare nella direzione desiderata, allora, e solo allora, quando tutto era già pronto, come una bolla, un attimo quasi, è precipitato, scoppiato.
Una sensazione, o un non so che di smarrimento, come una curva improvvisa e uno slittare, lì ad un passo dalla meta, e la vita si mette un po’ di traverso, come a confondere.
Sono questi i momenti che non comprendo, e forse non dovrei nemmeno. Solo accettarli e lasciare che sia la vita a trascinarmi come un fiume. Buttarsi in un atto di fede.

Quando mia nonna è stata ricoverata in ospedale qualcosa si è riaperto.
Una finestra sui ricordi, che da allora non si è più richiusa.

domenica, marzo 05, 2017

Mi sento inadatto e banale

... Ma come quel puzzle a cui manca un pezzo
io sono nata con questo difetto e non posso accettarlo il tuo amore immenso Non sono un dono io sono un riflesso e se faccio questo è soltanto egoismo ...


venerdì, marzo 03, 2017

Solitudine di un sistema

Perché sembra tutto così sbagliato?

Se pensi in piccolo, rimarrai piccolo

e tutto sembra così sbagliato, ma che importa dover crescere, esser sempre sul pezzo e poi cercare di fare sempre di più. E stressarsi e cercare qualcosa di più, sempre di più.

Cose semplici e banali, ma che riempono il cuore e rimangono poetiche e infantili. Come bambino. Per poter arrivare alla fine della giornata ed esser felici e soddisfatti.

Libero professionista, in libero mondo con libero pensiero. Là dove liberi non ci vogliono.

Secondo me

Brunori SAS - Alcatraz 02-03-2017

giovedì, febbraio 23, 2017

Le vendicatrici - Sara

[...]

Lui non resse il suo sguardo. Abbassò il capo.
– D’accordo, – disse. – Ti aiuterò in quest’ultima battuta di caccia.
– Grazie.
– Non ringraziarmi, – ribatté Spina. – Non so nemmeno io perché lo faccio. Forse per liberarmi
per sempre di questa storia.
Fece cenno al cameriere di portare il conto.
– Vieni a dormire da me? – chiese Sara cercando di sorridere.
– Mi vedo con un’altra, – rispose lui con un tono piú secco di quanto avrebbe voluto.
La ragazza arrossí per l’imbarazzo e il dispiacere. Rocco non era piú a sua disposizione come un
tempo. L’aveva esclusa definitivamente dalla sua vita.
– È una collega?
– Che differenza fa?
– Rispondimi, per favore.
– No. Lavora alla piscina come istruttrice.
– È carina?
– Sí.
– E adesso vai da lei?
– Sí.
Sara immaginò Rocco nudo, il cazzo duro, che entrava nel letto di quella sconosciuta. E la invidiò
perché aveva un bisogno disperato di sesso e amore. Calore e tenerezza. Si alzò, lo baciò su una
guancia e si avviò verso l’uscita, pensando che si sarebbe dovuta accontentare di un buon bicchiere
di vino rosso.
Guidò fino al suo appartamento sulla Collina Fleming. Stappò la bottiglia e riempí un calice. Poi si
distese sul divano e iniziò a giocherellare col telecomando. Scovò un porno soft degli anni Ottanta e
iniziò a seguirlo, tormentata dal pensiero di Rocco tra le braccia di un’altra.
In fondo era tutta colpa sua. Aveva tirato troppo la corda e Spina le aveva fatto capire in tutti i
modi che voleva una fidanzata, una convivente, una moglie. Una vera vita di coppia, insomma. Ipotesi
che lei non aveva mai preso in considerazione, sapendo che per ricominciare a vivere avrebbe
dovuto prima portare a termine la sua vendetta. Riempire in qualche modo la tomba di papà che,
nonostante tutti i pezzetti di verità che aveva scoperto e le punizioni che aveva inflitto, continuava a
rimanere inesorabilmente vuota.
Alla prima scena di sesso spense il televisore.

[...]

Massimo Carlotto - Marco Videtta
Le vendicatrici, Sara - Il prezzo della verità

sabato, febbraio 18, 2017

Percorsi di musica sghemba

Perché si cresce, ma non si cambia mai totalmente...



http://www.yoyomundi.com/percorsi-musica-sghemba/

giovedì, febbraio 16, 2017

si cresce

E niente...
si cresce, si diventa grandi, si prendono delle decisioni e si assumono responsabilità.

Non so se sono pronto, in realtà non credo si sia mai pronti, semplicemente si va.
E quindi niente, un nuovo affitto, una nuova città, una nuova vecchia vita.

Però è strano, mi sono fermato un attimo, dopo tanto tempo, e tutto era sospeso, e senza rendermene conto avevo intrapreso una nuova strada.

E così, eccoci qui. Alla fine un nuovo lavoro e una nuova avventura.
E tutto questo per aver aperto consapevolmente una Partita Iva, che vuol dire avere un'attività propria.

Che vuol dire vivere nell'incertezza, ma anche esser liberi di vivere.

In bocca al lupo, allora.

mercoledì, febbraio 01, 2017

soon

Anestetizzare il cervello.
Isolarlo e lasciarsi trasportare.

Cerco il contatto con la fonte, come a posare una mano e creare un legame, lasciarsi contagiare e ricevere cognizione. Saper cosa fare e come farlo.
Riuscire a vedere il bello e il brutto delle cose, la felicità e la tristezza ed esserne estranei, ma consapevoli.

Anestetizzare il cervello.

...è stato un tempo il mondo giovane, forte...
(C.S.I. - Del Mondo)