venerdì, marzo 31, 2017

Una vita a post-it

E ricorda che puoi sempre chiudere gli occhi, trarre un respiro, e vivere la vita che sogni. È solo il primo passo ad esser difficile.
O Forse puoi semplicemente ricoprire la vita di post-it. In ogni modo, mi piace pensare che si possa sempre cambiare i colori intorno e continuare a sorridere. 😊



Dunque, ci sono due topini che guardano il cielo in una notte d'estate. Passa un pipistrello e il primo topo dice all'altro: "Guarda, un angelo!"Dopo tutto questo tempo forse ho capito quello che voleva dire davvero quella storiella. È cioè, per quanto schifo faccia la tua vita, puoi comunque sognare di avere un paio d'ali e di volare. Solo che la parte più difficile rimane staccarsi da terra.


No tengo todo calculado
Ni mi vida resuelta
Solo tengo una sonrisa
Y espero una de vuelta
[... ]
Persiguiendo mi instinto
Si quieres cambio verdadero
Pues, camina distinto
Voy a escaparme hasta la constelación más cercana



lunedì, marzo 27, 2017

In piedi

Ti svegli ... e senti che qualcosa è cambiato, in meglio. E la tranquillità cercata e desiderata è lì ad un passo. Sai che la stai raggiungendo, la senti. E avere un progetto di vita iuta, rende tutto migliore. Senti che puoi fermarti, respirare, che la stabilità e la serenità che cercavi e avevi paura non arrivassero sono tangibili.  Mattone dopo mattone. Senti solo di dover esser paziente, tu che paziente non lo sei stato mai e mai hai imparato. Arriverà anche questo. Imparerai anche questo. Nel mentre ogni giorno è una lezione. E in qualche modo riesci anche ad ispirare altri.

"...Incredibile come tu riesca sempre a cadere in piedi..."

martedì, marzo 07, 2017

Ciclicamente - Capitolo 2

(da revisare)

Siamo troppo distanti anche solo per sfiorarci, ma sembra abbracciarmi.
Fu così che la noto, lei non si muove, ma vedo la sua mano toccarmi, sfiorarmi il petto, soffermarsi.
E poi penetrare in me, fino a toccarmi il cuore. Lo sta calmando, lo fa rallentare. Il battito si ferma, il mondo si ferma. Solo la sua mano si muove accarezzandomi l'anima. E poi di nuovo ricomincia a battere, come se non fosse successo mai niente.
Il mondo riprende il suo corso, e la sua mano è ancora lì a massaggiarmi quel peso nel petto come vento sulla roccia.
Lei è lì, mi sorride, si volta e riprende la sua strada. Leggiadra. Mai visto nessuno muoversi a quel modo, con tali pose, come di un altro mondo. Non è la bellezza ad attirare, quanto il portamento, le movenze. Non fa parte della gente, ne è completamente estranea eppure completamente a proprio agio in mezzo ai palazzoni e alla folla. La seguo con lo sguardo, allontanarsi, incapace di fare alcunché, solo allora mi accorgo di dove sono, e di quanto ho camminato.
Mi guardo attorno e un raggio di luce mi inonda il viso. Ammiro il tramonto, un sole ardente, rosso, enorme. Cala lentamente riempiendo di luce e calore quel piccolo pezzo di cielo che attraversa le guglie del Duomo.

Mi volto ancora verso di lei, cercandola senza più trovarla. Mi ha lasciato con una sensazione, un ricordo, qualcosa di strano. Familiare. Un non so che di noto. Mi butto in libreria a cercare romanzi che non comprerò e a pensare a quelli che dovrei veramente leggere. Vago tra gli scaffali senza uno scopo, poi torno a casa.

lunedì, marzo 06, 2017

Ciclicamente - Capitolo 1

Un altro funerale.
Non so se è la tristezza per quello o per altro, ma non riesco a togliermelo dalla testa.
Ricordo ancora di essere lontano e ricevere, un'altra volta, la notizia per telefono.
Una voce nota, rotta dal pianto. Una voce mai udita. Due parole.
Io lontano, cullato in una gioia fragile -spezzata, incapace di reagire.
A quel punto ti accorgi davvero di aver perso troppo tempo in cose inutili e aver rimandato troppo a lungo quelle parole e quei gesti ormai perduti.
La vita è come un libro, si gira pagina e si va avanti nella lettura qualunque cosa succeda.
La vita non è come un libro: lo puoi abbandonare senza averlo finito, e lasciarlo perdere per un po' e poi tornare a leggerlo.
Sarà per quello che non lo faccio spesso, ma quando succede ricomincio il libro da capo. Non puoi interrompere la tua vita a metà.
Smetto di vagare con la mente e sono ancora in chiesa e la cerimonia avanza, finisce. Un lungo abbraccio con i familiari, non è il mio dolore che conta, ma il loro. Poi lei, la tua migliore amica, un lungo abbraccio. Forte. Lei più forte di quanto sia stato tu. Lei sembra non abbia bisogno di conforto.

Le macchine si allontanano, inizio a camminare per la città, con passo lento.

Ciclicamente - prologo

Non riesco a non pensare alla morte.
È difficile da descrivere ma sono settimane che ci rifletto.
Più vedo i miei nonni e più mi accorgo che stanno bene. Però lo trovo inevitabile.
Ho paura di essere felice. Era un bel periodo quando è morta mia nonna. Poi, è bastata una giornata, un unico giorno. Poche ore e tutto è disastrato.
In questi momenti mi ricordo che sono anni che non sono felice, ma fingo molto bene.
Effettivamente sono più i momenti di depressione che altro, eppure mi fanno notare che riesco a suscitare negli altri un senso di gioia, come un’aurea attorno a me che riempie un qualcosa negli altri.
Ho paura di essere felice, per non ricapitolare nella tristezza più cupa.
Non è abbandono o disperazione, c'è sempre gioia accanto a me.
Ho paura di essere felice perché, quando tutto sembrava andare nella direzione desiderata, allora, e solo allora, quando tutto era già pronto, come una bolla, un attimo quasi, è precipitato, scoppiato.
Una sensazione, o un non so che di smarrimento, come una curva improvvisa e uno slittare, lì ad un passo dalla meta, e la vita si mette un po’ di traverso, come a confondere.
Sono questi i momenti che non comprendo, e forse non dovrei nemmeno. Solo accettarli e lasciare che sia la vita a trascinarmi come un fiume. Buttarsi in un atto di fede.

Quando mia nonna è stata ricoverata in ospedale qualcosa si è riaperto.
Una finestra sui ricordi, che da allora non si è più richiusa.

domenica, marzo 05, 2017

Mi sento inadatto e banale

... Ma come quel puzzle a cui manca un pezzo
io sono nata con questo difetto e non posso accettarlo il tuo amore immenso Non sono un dono io sono un riflesso e se faccio questo è soltanto egoismo ...


venerdì, marzo 03, 2017

Solitudine di un sistema

Perché sembra tutto così sbagliato?

Se pensi in piccolo, rimarrai piccolo

e tutto sembra così sbagliato, ma che importa dover crescere, esser sempre sul pezzo e poi cercare di fare sempre di più. E stressarsi e cercare qualcosa di più, sempre di più.

Cose semplici e banali, ma che riempono il cuore e rimangono poetiche e infantili. Come bambino. Per poter arrivare alla fine della giornata ed esser felici e soddisfatti.

Libero professionista, in libero mondo con libero pensiero. Là dove liberi non ci vogliono.

Secondo me

Brunori SAS - Alcatraz 02-03-2017

...è stato un tempo il mondo giovane, forte...
(C.S.I. - Del Mondo)