martedì, dicembre 15, 2009

Madre di Dio
E dei suoi figli
Madre dei padri e delle madri
Madre,... oh Madre o Madre mia
L'anima mia si volge a TE

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Now playing: C.S.I. - Morire Madre

martedì, maggio 19, 2009

Badate bene però.
Raccontare è davvero difficile.
non tanto perché non so scrivere, ma proprio per passare e testimoniare cosa c'è realmente lì.
Ci proverò.
Parto da Coppito.
20 km da L'aquila, un paesino. tante macerie, poca distruzione reale (niente a che vedere con Onna) nessun morto.
Lì è sorta una tendopoli, perché Emilio, un vecchio del paese è stato per anni responsabile della protezione civile abruzzo. Lui l'ha chiesta e li non era neanche stata pensata. Li ci sono militari, volontari civili, vigili del fuoco.
Queste persone sono tutte del posto. tutte!
Poi ci sono gli scout, la protezione civile e la croce rossa.
La croce rossa gestisce l'infermeria e l'ambulanza.
La protezione civile la mensa
Gli scout il campo -container, manutenzione varia, ludoteca.
I container sono la linfa vitale di tutti i campi, dentro c'è di tutto dai pannoloni ai pannolini, alla pasta, al sapone, allo shampo per pidocchi, al tonno.
davvero qualunque cosa.
I container sono veri e propri magazzini.
La scelta della suddivisione della gestione è di Emilio.
Suo nipote ha 25 anni, aveva un'azienda di termoidraulica, ora sta cercando di tirare avanti e farla rinascere, una sera parlando mi disse:
"l'ho detto a mio zio. Ai container ci dobbiamo stare noi! noi sappiamo chi ha di più e chi di meno, noi sappiamo chi sono le persone che vengono a chiedere!"

Ai container si da di tutto a tutti, si controlla quanto la gente prende, si cerca di non farlo pesare. ci sono cose in quantità indrustriale.
ci sono cose che sono risorse limitate.
se si può si da in abbondanza a chiunque.

Perché degli sconosciuti a distribuire le cose? perché gente che dopo una settimana se ne va?

me l'ha spiegato sempre matteo, quella stessa sera.
noi non lo sappiamo chi è che ci chiede. non facciamo distinzioni. altrimenti si creerebbe l'odio.

Già si manifesta, nella tendopoli ci sono 400 persone, chi ricco, chi povero. Chi extracomunitario. vedono quando prende l'uno e quanto prende l'altro. Capiscono che possono prendersela con noi, che però non sappiamo, siamo ingenui. Che però non facciamo distinzioni anche per questo. E non c'è vero odio.
Non è facile vivere in una tenda per un mese, magari con amici e non solo parenti.
non è facile, ma non c'è odio a Coppito. Voci di paese.

Perché non la protezione civile?
perché spesso non sanno fare. O semplicemente non sanno trattare con le persone.

Per quanto riguarda internet, me ne sono andato che stavano montando il wireless e 3 postazioni pubbliche.
Nel weekend erano arrivati i camper di vodafone e tim per vendere le chiavette.
girano per tutti i campi.
La domenica e il lunedì c'è il parrucchiere.

A coppito si cerca di far vivere la normalità.

Ogni sera andavo a letto alle 3 ubriaco.
Coi ragazzi del paese, alcuni militari.
ci si diverte a Coppito. Il campo è stato montato nel campo sportivo del paese, il bar è aperto, di sicuro da martedì 6 aprile.
chiude presto, ma verso l'1 compare sempre del vino (ancora non capisco come. ma giuro ogni sera è magia)
forse non è carino, ma se hai perso un'azienda e hai 25 anni in qualche modo il tempo lo passi. Droghe no, quelle non le ho viste.
Non sarà salutare, per lo meno è legale

La sera prima che arrivassi gli altri scout sono andati in pizzeria.
C'è una pizzeria che fa asporto nel campo.

L'ingresso è controllato, ognuno ha la sua targhetta. Anche coloro che non stanno al campo ma mangiano li.
Ognuno diversa.
Ma non c'è un vero e proprio posto di blocco. Ci si conosce tutti a Coppito.

Coppito è una realtà.
In tutto ci sono 180 tendopoli, e Coppito a detta di molti è quella che funziona meglio.
Ce n'è una gestita da un gruppo di ultrà.
poco organizzati in molte cose, ma fanno un sacco divertire i bambini e la gente di quel campo è contenta.
C'è n'è gestite dalle varie croci ospedaliere.

Coppito non è L'aquila. A Coppito non ci sono stati morti.
Sono cose che fanno la differenza.
Non so bene come sia negli altri campi, ne ho visti alcuni nella zona, ma 2 o 3. In alcuni ci sono solo i militari e l'idea che non vogliano internet non la vedo (essendo stato a contatto con loro) come una mancanza di rispetto come una mancanza di un bene, ma come uno sbattimento in meno.
Gestire 400 persone su 3 postazioni non è facile.
alcune tendopoli hanno ben più di 400 persone.
e se non hai una mente moolto aperta non ce la fai.
e se non hai il polso della situazione fai troppe cagate.

Coppito funziona per la coesistenza di un'autorità forte e precisa (militari) e di una aperta e viva (scout).

La zona rossa è una zona a parte. Non l'ho vista, non so.
mi hanno detto che è blindata. Penso di scendere giù tutto giugno.
Vi faccio sapere perché sono molto curioso.

Molto di quello che c'è scritto io non ce lo vedo.
non l'ho visto.
ma a L'aquila non ci sono stato.
Tutta questa parte di controllo però non c'è neanche al DiCOMAC (la guardia di finanza che è il centro operativo) il campo sta a 500m da li. le grandi cose si decidono li. e li è tutto tranquillo, sempre.

mercoledì, maggio 06, 2009

Viaggiando per le strade nella provincia de L'Aquila c'è un cartello pubblicitario. recita:
"Ridateci le ali... torneremo a volare"

I ragazzi dell'università hanno fatto 2 magliette:
"Crollo, ma non mollo"
e "Io non crollo"

queste sono solo la superficie della forza che questa popolazione sta dimostrando.
Hanno tutti una fierezza interiore che non credevo possibile, hanno tutti voglia di ricominciare, ma la paura rimane.

Partire da... tornare a...

Alla fine siamo partiti.
è difficile davvero descrivere le sensazioni del rientro.
Vedere i palazzoni, girare per la città e vedere così tanti volti sconosciuti...
è difficile
ieri in macchina ho sobbalzato quando l'ho sentita tremare, fermo al semaforo era solo un camion che superava.
Saluti le persone prima di partire e vedi la tristezza nei loro occhi.
Tutti dicono solo una cosa: "Grazie per quello che avete fatto, non vi dimenticate di noi"
è difficile partire, pensando di tornare alla propria vita quotidiana, sapendo che loro rimarranno li, continueranno ancora a dormire nelle tende, arredate come camere meravigliose, per potersi concedere una normalità che non riescono a recuperare.
Hanno tutti paura di essere abbandonati, oltre che delle nuove scosse.
Una mattina ce n'è stata una alle 7. non era fortissima, alcuni non l'hanno nemmeno percepita, ma a tutti coloro che l'hanno sentita ha cambiato la giornata. Non riuscivano a ridere e volevano parlare, sfogarsi. Anche solo con uno sconosciuto solo parlare.
è importante essere li, anche solo pochi giorni, anche solo un weekend.
è fondamentale però che qualcuno trasmetta la continuità del lavoro che stiamo facendo esser li e tornare la domenica.

Andrea Akela de L'aquila sabato ha fatto attività coi bimbi, fa il pirla ride e scherza sempre, mai una cosa seria.
però è partito la mattina per andare a Pescara, dove sono con le loro famiglie, ed è tornato la sera tardi ha detto solo: "Ho visto i miei lupetti!", l'ha detto con una voce di bimbo, tenero. è incredibile quanto come scout riusciamo a dare anche solo con un pomeriggio di attività.

Matteo di Coppito ha rifiutato il foulard di Ciccio: "Io quello non lo voglio, si vede come tutti voi ci tenete!"
Non voleva quello di ciccio, perché voleva il mio. Mi ha chiesto di lasciarglielo sapendo che sarei tornato a prenderlo
Ha 25 anni e cerca di far ripartire la sua azienda.

spero di vedere tutti voi un giorno davanti al container 1 a distribuire saponi, o semplicemente a ritrovarsi per distribuirsi il lavoro della giornata.
Spero di vedere tutti voi a bere una birra davanti al maracanà aspettando di vedere come magicamente ogni notte verso l'1 compaia una bottiglia di vino.

Piangere per una canzone di Berardino
trovarsi a spegnere la macchina sotto casa a scrivere un messaggio per ogni persona preoccupata del vostro viaggio che vi ha chiesto di farle sapere che siete arrivati.
comunicar loro quanto hanno dato a voi

Buon cammino,
la strada per Coppito è breve

Un Grazie particolare ad Ermanno e Marianna

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Now playing: Negrita - Non ci guarderemo indietro mai

lunedì, aprile 06, 2009

Non so spiegare bene cos'è
uno strano sommovimento, uno strano subbuglio dentro.
non credo che sarei mai pronto per partire.
Però credo sia la cosa giusta da fare, sento che va fatta.

Chissà cosa lascio a casa.


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Terremoto

Forse è stata una decisione un po' impulsiva.
Ho deciso di partire subito.
Mi sembrava giusto
Ho pensato però che fosse il caso di aspettare maggiori notizie, capirne di più
evitare di essere d'intralcio.
Eppure mi trovo a partire domattina
un po' eccitato
un po' spaventato


perché lo faccio davvero?

lunedì, febbraio 16, 2009

Amarti m'affatica mi svuota dentro
Qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica mi da' malinconia
Che vuoi farci è la vita
E' la vita, la mia
Amami ancora fallo dolcemente
Un anno un mese un'ora perdutamente
Amarti mi consola le notti bianche
Qualcosa che riempie vecchie storie fumanti
Amarti mi consola mi da' allegria
Che vuoi farci è la vita
E' la vita, la mia
Amami ancora fallo dolcemente
Un anno un mese un'ora perdutamente
Amami ancora fallo dolcemente
Solo per un'ora perdutamente

(cover dei CCCP)

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Now playing: Gianna Nannini - Amandoti

lunedì, gennaio 26, 2009

non troppo avanti nella storia.

come un lampo, gli attraversò la mente.
il sapore delle sue labbra, il calore del suo fiato, quella sensazione che toglie il respiro e lascia sospesi.
un di lei bacio.
quello che era un mondo a se stante.
poi, gesti lenti, sospesi e pian piano i vestiti scivolano sul letto, sul pavimento. lontani.
la pelle nuda, liscia, calda. i corpi che si sfiorano avvicinandosi, si uniscono. Quel momento. pelle contro pelle in un abbraccio.

Ora, 
si chiede se un altro sta gustando il suo sapore.
Ormai non più suo, forse mai stato suo.
altre labbra poggiano su quel fiore, altre mani percorrono la sua pelle.

una fitta gli tocca il cuore.
lentamente si accucciola, solo.
cerca di non pensare

domenica, gennaio 18, 2009


16/01/2009


Parla padre Musallam, parroco della Sacra Famiglia di Gaza

La situazione è più calma adesso, più calma rispetto a ieri, almeno. Non udiamo il suono di aerei sopra di noi, né quello di missili, ma la tragedia continua. Le famiglie bloccate nel sud della Striscia, principalmente nel quartiere di Tal el Hawal, teatro di forti scontri ieri, stanno cercando di scappare. Raccontano che gli israeliani hanno occupato numerosi edifici dopo averli bombardati. Da questi edifici prendono di mira non solo militanti di Hamas, ma anche civili. Queste case appartenevano a palestinesi che hanno dovuto fuggire. Molti padri di famiglia sono stati presi prigionieri. Il mio autista ha perso il fratello, la moglie e due figli. Un altra mia funzionaria ha perso il marito. Abbiamo cercato di chiamare anche le scuole, dove bambini sono rimasti feriti. Tutti coloro che abbiamo conatattato parlano di orrore e distruzione. Nella scuola della parrocchia ho ospitato alcuni insegnanti musulmani che hanno perso le loro famiglie. Abbiamo dato loro un letto, cibo e coperte. Sono rattristato perchè non possiamo dare loro ciò che vorremmo, i rifornimenti sono tagliati, vorrei comprare altri letti ma dove, dato che tutto è chiuso?.

Dovranno passare la notte in condizioni difficili, è insopportabile. E' tutto bloccato, nessuno esce più di qui, nessuno può raggiungerci con scorte e rifornimenti. E' un crimine contro l'umanità, gli israeliani stanno tentando di farlo passare come un atto di eroismo da parte di Israele. Ma non è con la guerra che prepariamo la pace. Non è attraverso la distruzione che costruiremo il nostro Paese. Non è con l'odio che guadagneranno la loro sicurezza. La sua sicurezza Israele potrà garantirla solo dando sicurezza ai palestinesi, i loro vicini. Siamo rimasti sconvolti ieri quando Ban Ki Moon si è detto dispiaciuto della sorte del prigioniero israeliano Gilad Shalit. Si tratta di un prigioniero, del quale il Segretario generale Onu ha chiesto la liberazione, senza nulla dire riguardo ai 12 mila palestinesi nelle carceri israeliane, riguardo al diritto dei palestinesi di difendersi. Non ha detto nulla dell'occupazione, dell'assedio che Israele esercita da 60 anni sui Territori. Gaza non è solo una prigione per un milione e mezzo di abitanti, ma un grande zoo, dove siamo trattati come animali.

I razzi palestinesi hanno ucciso 12 israeliani dal 2000. I missili israeliani, oltre a colpire gli uomini di Hamas, uccidono gli innocenti, distruggono le loro case, le infrastrutture. Quando a scuola un bambino colpisce un altro gli si chiede: perchè l'hai fatto? Se i miliziani di Hamas colpiscono Israele, e gli si chiede il perchè, potrebbero rispondere: perchè siamo sotto assedio, sotto occupazione, siamo umiliati, maltrattati. Ci si preoccupa del trauma che gli israeliani subiscono per il lancio di alcuni razzi, ma le sofferenze decennali dei palestinesi? Le sofferenze di un milione e mezzo di persone sotto pesanti bombardamenti? Loro non sono forse traumatizzati? Non c'è proporzione tra il delitto e il castigo. I palestinesi vengono trattati come schiavi, vengono uccisi. Qui, tra la schiavitù e la morte non c'è nulla nel mezzo. A quale divinità appellarsi? Gli israeliani hanno il dio che protegge i soldati, il dio della guerra. I palestinesi il dio della jihad, la guerra santa. I cristiani hanno il dio padre di Gesù Cristo, il dio del perdono. Quale di queste divinità vogliamo pregare e adorare? Non lo sappiamo.

Padre Manuel Musallam, parroco della Sacra Famiglia di Gaza

fonte: http://it.peacereporter.net/articolo/13772/Lo+zoo+di+Gaza
...è stato un tempo il mondo giovane, forte...
(C.S.I. - Del Mondo)