lunedì, marzo 06, 2017

Ciclicamente - Capitolo 1

Un altro funerale.
Non so se è la tristezza per quello o per altro, ma non riesco a togliermelo dalla testa.
Ricordo ancora di essere lontano e ricevere, un'altra volta, la notizia per telefono.
Una voce nota, rotta dal pianto. Una voce mai udita. Due parole.
Io lontano, cullato in una gioia fragile -spezzata, incapace di reagire.
A quel punto ti accorgi davvero di aver perso troppo tempo in cose inutili e aver rimandato troppo a lungo quelle parole e quei gesti ormai perduti.
La vita è come un libro, si gira pagina e si va avanti nella lettura qualunque cosa succeda.
La vita non è come un libro: lo puoi abbandonare senza averlo finito, e lasciarlo perdere per un po' e poi tornare a leggerlo.
Sarà per quello che non lo faccio spesso, ma quando succede ricomincio il libro da capo. Non puoi interrompere la tua vita a metà.
Smetto di vagare con la mente e sono ancora in chiesa e la cerimonia avanza, finisce. Un lungo abbraccio con i familiari, non è il mio dolore che conta, ma il loro. Poi lei, la tua migliore amica, un lungo abbraccio. Forte. Lei più forte di quanto sia stato tu. Lei sembra non abbia bisogno di conforto.

Le macchine si allontanano, inizio a camminare per la città, con passo lento.

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...è stato un tempo il mondo giovane, forte...
(C.S.I. - Del Mondo)